Tutti gli incastri (Giunzioni) nella lavorazione del legno

Guida completa su tutti gli incastri nella lavorazione del legno

Ho pensato che sarebbe utile avere a disposizione una guida che ti mostri tutti gli incastri nella lavorazione del legno, ho fatto una raccolta di immagini e spiegazione per ogni tipo di incastro.


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Gli incastri nella lavorazione del legno :

Intaglio di testa o a mezzo legno

Intaglio di testa o a mezzo legno
L'intaglio di testa a mezzo legno è un sistema particolarmente semplice da realizzare e costituisce un buon approccio alla materia e può essere considerato come un esercizio "da palestra" prima di affontare intagli complessi e difficili. Solitamente si usa per telai e cornici e serve a collegare listelli o montanti alle loro estremità. I due intagli sui pezzi sono perfettamente identici e speculari. Il taglio dovrà avere una
profondità pari alla metà dello spessore dei pezzi. I tagli possono essere effettuati a mano con una sega oppure con la sega a nastro. L'unione di testa a mezzo spessore non si regge da sola ed ha bisogno di uno strato di colla. In aggiunta l'unione può essere rinforzata con viti o spine di legno o anche con chiodi. 

Incastro con dente e canale

Incastro con dente e canale
L'incastro a dente e canale può essere realizzato con la sponderuola o con una pialla "a incastro" oppure usando la sega circolare in più passate o una fresatrice. Questo tipo di incastro si può usare anche nelle unioni di testa, ma da solo non regge, quindi va incollato. Negli esempi l'incastro a tutto spessore (sopra) e a mezzo spessore (sotto).


Battuta mezzo spessore

Battuta mezzo spessore
Due pezzi di legno possono essere semplicemente incollati "a filo piano" oppure sovrapposti per aumentare la superficie di contatto accrescendo la resistenza all'unione. Questo tipo di calettatura si realizza con sponderuole, seghe a nastro o meglio fresatrici.

Incastro a calettatura

Incastro a calettatura
La calettatura dell'incastro a mezzo spessore può essere ottenuta anche attraverso un incastro a dente e canale. Il dente avrà uno spessore uguale a 1/3 di quello dell'asse. Anche in questo caso la soluzione migliore per realizzarlo è nell'uso della fresatrice. Vi sono apposite coppie di frese che servono appunto per preparare alla perfezione questo tipo di incastro.

Incastro con linguetta riportata

Incastro con linguetta riportata
Una unione molto simile a quella a dente e canale può essere realizzata con l'impiego della linguetta riportata. Anche in questo caso la linguetta avrà uno spessore di 1/3 di quello dell'asse. Questo tipo di incastro è più pratico e sbrigativo del precedente, basta infatti ricavare solo i canali aventi dimensioni pari allo spessore della linguetta. L'essenza usata per la linguetta può essere anche diversa di quella delle altre assi, magari può essere di legno duro, conferendo al tutto una maggiore tenuta. La linguetta dovrà essere incollata. 

Inserti a coda di rondine

Inserti a coda di rondine

Un ottimo metodo di collegamento longitudinale tra assi è dato dall'unione a filo piano con code di rondine doppie. L'incastro è molto laborioso perché va eseguito con precisione ed accuratezza, ma il risultato é notevole anche esteticamente. Solitamente si usa per i piani che devono subire notevoli sbalzi di temperatura, l'effetto dell'umidità ed altre sollecitazioni. Per la sua realizzazione si parte dall'intaglio degli inserti a coda di rondine in legno duro. Una volta ricalcata la sagoma dell'inserto si scava con lo scalpello. Al termine gli inserti a coda di rondine vanno incollati. 

Unione rinforzata

Unione rinforzata

Un sistema di rafforzamento di un piano, che dà buona garanzia di stabilità è l'unione rinforzata con traverse a dente e canale alle testate. Le traverse devono essere di legno duro. Inoltre se il dente è a coda di rondine si potrà evitare l'impiego della colla.



Unione a mascella a vista

Unione a mascella a vista

Molto usata per l'assemblaggio delle intelaiature è l'unione a mascella a vista. Il tenone "a vista" significa che attraversa da parte a parte la mortasa e non rimane nascosto al suo interno. La mortasa si dovrà praticare sempre sugli elementi verticali del pezzo, il tenone su quelli orizzontali. Il lavoro inizia realizzando il tenone con una sega a mano o meglio con quella a nastro. Si riportano poi le misure sull'altro pezzo dove verrà ricavata la mortasa. L'unione viene incollata. Qualora il tenone non attraversi la mortasa si parla di unione sommersa (vedi sotto). 

Incastro con doppio tenone

Incastro con doppio tenone


Se si lavora su telai di notevole spessore l'unione precedente può essere modificata realizzando doppi tenoni e doppie mortase. Come ulteriore rinforzo si possono applicare cavicchi conficcati a forza dilatando le teste dei tenoni.

Unione angolare con ugnatura O UNGHIATURA

Unione angolare con ugnatura o unghiatura


L'ugnatura (unghiatura) non è altro che il taglio di sguincio a 45 gradi, al quale si aggiunge il tenone per garantire maggiore resistenza. Un simile tenone, però, non offre particolare tenuta. In alcuni casi, il tenone, invece di essere ottenuto dallo stesso pezzo, viene ricavato da un legno più duro. L'unione va incollata.

Unione intermedia a mezzo spessore

Unione intermedia a mezzo spessore


Questa unione molto semplice è di facile esecuzione, si possono praticare una serie di tagli perpendicolari all'asse fino a mezza profondità ed eliminare la parte eccedente con uno scalpello, mentre per il pezzo con l'intaglio in testa si può usare una sega a nastro. In questa unione, però, le qualità di resistenza sono scarse ed è necessario procedere all'incollaggio della giunzione che converrà anche rinforzare con spine in legno o chiodi.

Unione intermedia a forcella

Unione intermedia a forcella


Una variante all'unione con tenone e mortasa è questa a forcella, detta anche a mascella o a tenaglia. Presenta il vantaggio di una più facile realizzazione dato che i tagli principali si eseguono con il seghetto e lo scalpello serve solo per asportare le eccedenze. Viene evitata la difficoltà dell'incavo della mortasa. La parte interna (luce) della forcella deve avere 1/3 dello spessore del listello nel quale viene ricavata.

Unione intermedia a mezzo spessore con coda di rondine

Unione intermedia a mezzo spessore con coda di rondine

Una variante interessante dell'unione intermedia a mezzo spessore è quella rappresentata dall'unione a mezzo spessore con coda di rondine. Il vantaggio è che il collegamento non è sfilabile in senso orizzontale conferendo maggiore tenuta e solidità all'insieme. La forma a coda di rondine la si dà sempre con il seghetto (o sega a nastro) fermandosi a metà spessore, poi si riporta la sagoma sulla traversa e si ricava l'alloggiamento con i tagli del seghetto e con l'ausilio dello scalpello per asportare le parti eccedenti. La solidità dell'incastro è conferita dall'incollaggio, anche in questo caso può essere rinforzato da spine in legno, chiodi o viti. 

Unione a crociera

Unione a crociera

Spesso i telai sono rafforzati da traverse che si intersecano tra loro perpendicolarmente o obliquamente, le quali costituiscono appunto la crociera. Questo è l'incastro più semplice, l'unione a crociera a sopraffare la cui esecuzione non presenta particolari difficoltà. Entrambi gli intagli devono avere le stesse dimensioni e la profondità del taglio deve essere pari a metà spessore del listello. La maggior parte del lavoro viene effettuata con il seghetto a dorso fono a raggiungere lo spessore voluto, poi con lo scalpello si elimina il materiale in eccesso. L'unione dovrà essere completata con uno strato di colla.

Unione di piano a tutto spessore

Unione di piano a tutto spessore
Questo è un tipo semplice di unione intermedia. Tra piani perpendicolari è l'attacco di piano a tutto spessore. Il piano viene collegato a tutto spessore dopo aver praticato l'intaglio a canale sull'altra tavola. Un tale incastro non offre particolari garanzie di stabilità. Questo tipo di collegamento è molto frequente nelle scaffalature, armadi, librerie, dove i divisori vengono uniti alle pareti interne. Da notare che tali divisori andranno inseriti nelle fiancate sempre prima della "schiena" dell'armadio.

Unione di piano a mezzo spessore

Unione di piano a mezzo spessore

Lo stesso tipo di unione (descritta precedentemente) può essere migliorata tecnicamente con l'attacco a mezzo spessore, in cui è presente un dente ricavato dalla tavola. Anche in questo caso il dente dovrà avere la metà dello spessore della tavola stessa. La battuta ottenuta avrà una tenuta migliore rispetto all'unione a tutto spessore avendo aumentato la superficie di contatto tra le due parti. Nonostante le migliorie introdotte in questo incastro l'unione va incollata.

Unione a coda di rondine bilaterale

Unione a coda di rondine bilaterale
L'attacco intermedio tra piani perpendicolari può essere realizzato anche con tecniche più complesse come in questo caso: il dente e' stato sagomato, qui a coda di rondine. La tenuta garantisce una migliore tenuta dei due casi precedentemente descritti, inoltre non è richiesto l'impiego di colla, il piano può essere facilmente sfilato.

Attacco di piano con tenoncini squadrati a tutto spessore

Attacco di piano con tenoncini squadrati a tutto spessore

L'attacco del piano perpendicolare può essere realizzato anche per mezzo di tenone, in modo particolare quando il piano deve essere particolarmente robusto e sopportare pesi notevoli oppure quando il ripiano diviene un elemento portante del mobile. Il sistema più semplice è quello con tenoncini squadrati a tutto spessore. Si parte dalla costruzione dei tenoni con seghetto (sega a nastro) e scalpello e poi si riporta la sagoma sul fianco da mortasare. Se nell'attacco a dente e canale il piano deve essere infilato prima della schiena, in questo caso è necessario addirittura inserirlo prima della cornice, prima, cioè, di chiudere la struttura del mobile. 

Unione a coda di rondine

Unione a coda di rondine
L'unione a coda di rondine si applica in falegnameria soprattutto per le unioni d'angolo nelle quali offre qualità maggiori rispetto agli altri incastri. Questa unione è adatta per bauli, cassetti scaffalature, ma non è indicata per cornici e telai sottili. La caratteristica principale dell'incastro a coda di rondine è data dalla forma dei denti che è trapezoidale. Nel caso dell'unione a coda di rondine a vista la lunghezza dei denti è pari allo spessore della tavola nella quale alloggiano. Questa unione si applica solitamente in quei lavori che richiedono robustezza. Se poi si desidera nascondere l'intaglio alla vista è possibile rivestire le parti con delle placcature o piallacci. Una evoluzione del precedente incastro è quello con code perse (sempre nel disegno). La connessione sarà visibile solo da un lato e solitamente viene usata per i cassetti. Rispetto all'unione tradizionale, con code a vista, questa presenta maggiori difficoltà costruttive. Eseguire questo tipo di incastro con scalpelli e utensili a mano richiede buone doti di abilità. Ma l'utilizzo di elettrofresatrici con accessori particolari produce in breve tempo ottimi e perfetti risultati. 

Unione a merlatura

Unione a merlatura
L'unione a merlatura assomiglia molto a quella a coda di rondine, ma ha una resistenza completamente diversa e non si oppone alla trazione. D'altro canto la sua realizzazione è decisamente più semplice. I denti sono della stessa lunghezza dello spessore dell'asse che devono attraversare. Questo tipo di unione va incollata.






2 commenti:

  1. Grande Pietro, una guida molto utile!!!!
    Luca Fardasefapertre

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    1. Ho letto solo ora il tuo commento Luca, grazie mille...

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